Lettera interamente autografa e firmata del celebre compositore Gioachino Rossini, redatta a Parigi il 30 Aprile 1863.
Fra i massimi e più celebri operisti della storia, la sua attività ha spaziato attraverso vari generi musicali. Ricordato principalmente per opere famose e celebrate quali Il barbiere di Siviglia, L'italiana in Algeri, La gazza ladra, La Cenerentola, Il turco in Italia, Semiramide e Guglielmo Tell, Rossini compose la prima opera all'età di quattordici anni arrivando a comporre trentanove opere di rilievo in diciannove anni, prima del suo improvviso abbandono del teatro nel 1829. Seguirono poi decenni in cui Rossini abbandonò l'attività compositiva a livello professionale e fu afflitto da una profonda depressione. Morì nella campagna parigina di Passy, in Francia, dove si era ritirato a vita privata.
Lettera inviata al caro amico Luigi Crisostomo Ferrucci dove vengono trattate questioni di carattere medico: "Dol mi sentire che la tua convalescenza proceda lentamente, io Infelice!". Rossini continua la descrizione dei suoi malanni spiegando al Ferrucci che soffre di sciatica per colpa della "Vecchiezza".
La missiva tratta anche di musica; il Ferrucci, molto probabilmente chiese a Rossini dove avesse messo i versi di Dante che lui aveva musicato, infatti possiamo leggere: "Dici al Signor Bencini (celebre editore di Roma) che io musicai pochi versi di Dante della Francesca da Rimini, che noi leggevamo un giorno per diletto e ne feci dono a Milord Vennen, si rivolga a questo Milord." Il celebre compositore termina la lettera ripetendo al suo interlocutore che la sciatica gli provoca numerosi fastidi.