Lettera interamente autografa su carta intestata del celebre compositore Amilcare Ponchielli, redatta a Milano il 4 Aprile 1883 e indirizzata al suo librettista Antonio Ghislanzoni (librettista di altri grandi maestri come Verdi, Gomes, Catalani, Petrella e Braga).
All'interno della bellissima lettera di contenuto musicale, Ponchielli comunica di aver saputo tramite Giulio Ricordi che Ghislanzoni ha accettato di comporre i versi per il coro in onore ad Alessandro Manzoni: "sarò felice come sempre di musicare i tuoi splendidi versi". Ponchielli comunica all'amico di essere "corto...anzi cortissimo e procura che il metro dei versi sia un po' insolito."
La seconda parte della lettera è particolarmente interessante in quanto il Maestro analizza la musica di Wagner dando dei giudizi obbiettivi "Si fecero replicare la Sinfonia del Tannhauser e la cavalcata delle Walkirie... e trovo che i pezzi migliori sono quelli dove c'è una linea melodica continuativa impercettibile, come appunto l'ouverture del Tannhauser, in cui si sente per tre volte l'idea del Coro dei Pellegrini che non potrebbe essere più stupenda... In tutto il resto si ammira grandemente lo strumentale in cui Wagner rivela una potenza che nessuno io credo abbia raggiunto".
La missiva termina annunciando che la moglie (il soprano Teresa Brambilla) canterà a Roma insieme a Francesco Tamagno in un'opera del compositore Gaetano Donizetti.
La cantata per Alessandro Manzoni sarà effettuata a Milano, al teatro della Scala, il 22 maggio 1883, circa un mese dopo la stesura della presente lettera.