Lettera interamente autografa e firmata da Gabriele d'Annunzio, redatta su carta intestata "Memento Audere Semper" il 25 marzo 1927.
All'interno della missiva, indirizzata al Vice Questore Giovanni Rizzo (il carceriere voluto da Mussolini per tenere sotto controllo il Vate al Vittoriale) d'Annunzio comunica: "Mio caro amico, per inspirazione la prego di non partire stasera; ma annunzio al Presidente (molto probabilmente si riferiva al Duce Benito Mussolini) il messaggio.
Desidero che il triste dissidio non si diffonda, e che non s'invelenisca, credo che saprò comporlo nel più nobile modo. Confidi in me.
Porterà la mia lettera lunedì... Stia di buon animo e rinunzi alle risoluzioni estreme, ch'io disapprovo.
Le stringo la mano,
il suo
Gabriele d'Annunzio
25.III.1927."
Importante lettera che riporta, oltre alla busta originale d'invio interamente manoscritta da d'Annunzio, un sigillo in ceralacca che riporta l'effige del poeta, molto raro e di difficile reperibilità.