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Lettera interamente autografa e firmata di Gabriele d'Annunzio celebre scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano, simbolo del decadentismo e celebre figura della prima guerra mondiale, dal 1924 insignito dal Re Vittorio Emanuele III del titolo di Principe di Montenevoso. Soprannominato il Vate (allo stesso modo di Giosuè Carducci), cioè "poeta sacro, profeta", cantore dell'Italia umbertina, o anche "l'Immaginifico", occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924.
Lettera su carta intestata "Per non dormire", in francese, redatta a Parigi il 30 Marzo 1914 e indirizzata ad un Direttore (trattasi presumibilmente del Direttore del Théâtre de la Porte Saint-Martin a Parigi).
Interessante lettera. Il 14 dicembre 1913 fu rappresentato a Parigi per la prima volta il dramma "Le Chèvrefeuille" (versione francese de "Il ferro") con notevole successo.
D'Annunzio aveva curato personalmente, anche nei particolari, l'allestimento scenico del lavoro e si era rivolto, per la realizzazione dei costumi, a Paul Poiret che agli definisce "excellent artiste", ma che certo non doveva aver ottenuto il consenso del Direttore del Teatro che aveva pertanto deciso di non pagare le spese relative alle sue prestazioni. Il Poeta, a tre mesi circa da quella prima rappresentazione, viene a sapere del fatto e scrive questa lettera infiammata al Direttore. "Un viaggio in Inghilterra e una malattia piuttosto lunga mi hanno impedito di seguire le contestazioni da voi sollevate (...) sui costumi eseguiti da Monsieur Paul Poiret".
D'Annunzio espone quindi come erano andate le cose: volendo egli dare una particolare sottolineatura al carattere poetico di Hirondelle (personaggio de "Le Chèvrefeuille") aveva chiesto di potersi servire per il costume dell'opera di "un'artista sottile e audace come Paul Poiret". Pur con qualche perplessità sulla possibile discordanza tra la maniera di Poiret e quella di altri stilisti. il Direttore aveva dato il suo assenso: "(...) Mi hai persino permesso di ordinare il vestito di Aibeline da Monsieur Poiret (che nella mia commedia ha una scena patetica con Clariel)".
D'Annunzio termina la lettera con l'augurio che "in ricordo del buon combattimento" possano evitarsi reclami e discussioni.
Le Chèvrefeuille nella versione italiana "Il ferro" fu rappresentata nel nostro Paese nel gennaio del 1914.
Codice articolo: PLNAST0623
Data articolo: 30/3/1914
Pagine: 8
Pagine manoscritte: 7
Condizioni: Ottime
Dimensioni: 22.9x17.8