Lettera interamente autografa e firmata di Gabriele d'Annunzio celebre scrittore, politico e militare italiano, su lettera indirizzata al Marchese Pietro Lanza d'Ajeta di Firenze, nel novembre 1896.
Copiosa lettera, redatta su sette pagine minuziosamente scritte, che tratta di numerose argomenti: la famiglia, il lavoro e la curiosa richiesta di una "donzetta".
Nella prima parte della missiva, d'Annunzio comunica al destinatario di aver perso due nipotine, una di sette anni e una di quattro, entrambe della sorella maggiore Anna; continua spiegando che la sorella ormai si è ripresa ed è più calma.
La seconda parte della missiva invece affronta il tema della sua produttività letteraria: d'Annunzio comunica che ha ripreso il suo lavoro interrotto "Il Fuoco" (opera che sarà data alle stampe nel 1900 presso Treves), annuncia inoltre che si è messo a comporre il dramma per le continue sollecitazioni di Sarah Bernhardt "con la fantastica frenesia che è della sua natura" e nomina anche Giorgio Herelle, traduttore francese del dramma "La Ville" interpretato dalla stessa Sarah Bernhardt.
La missiva termina con una richiesta un po' particolare da parte del poeta: vista la fine della relazione con Barbare Leoni, il poeta chiede al Marchese se conosce una "donzetta che abbia la voglia di venire a Francavilla, ci vorrebbe una inglese o una tedesca, non troppo vecchia, di carattere dolce e paziente, e di pretese non troppo gravi".
Interessante lettera che dimostra uno dei periodi più frenetici della vita del giovane poeta Italiano.
Busta con destinatario interamente autografa del Vate.