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Lettera interamente autografa e firmata della celebre letterata italiana ed esponente di spicco della comunità ebraica Vittoria Alatri (in Sacuto).
Lettera redatta a Roma il 3 novembre 1920 ed indirizzata all'Avvocato Donzelli.
L'Alatri comunica al destinatario la perdita d'acqua al piano superiore della sua residenza, la quale chiede, in un tono piuttosto infastidito, di sistemare al più presto la perdita: "A Me piace che il quartiere sia sempre in perfetto ordine e pulito, e non chiedo che lo stretto necessario (...)".
La tragica storia di Vittoria Alatri Sacuto termina il 22 febbraio 1944, quando fu catturata a Fiesole (Firenze) e deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuta alla Shoah.
Ella era la nipote del celebre Samuele Alatri, religioso e commerciante ebraico riconosciuto nella Roma del 1800 come il "Papa del Ghetto".
Codice articolo: AST0923
Data articolo: 3/11/1920
Pagine: 4
Pagine manoscritte: 2
Condizioni: Ottime
Dimensioni: 17.5x14