Note interamente manoscritta (senza firma) di Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista italiano, vice Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia e Ministro di Grazia e Giustizia.
Con il presente manoscritto, redatto su carta intestata della Camera dei Deputati, Togliatti esprime alcune opinioni circa le votazioni della camera dei Deputati di eleggere i giudici della Corte Costituzionale (secondo la Costituzione cinque giudici della Corte Costituzionale devono essere eletti tramite votazione dalle camere unite).
Togliatti nelle sue note esprime una mozione positiva per l'elezione del Compagno Mario Bracci (eletto il giorno della stesura delle note 15/11/1955), anche se è titubante nell'esprimere un giudizio, visto le altre votazioni dei prossimi giorni (fino al 18 novembre si sarebbero protratti i voti per altre cariche).
La posizione del leader del Partito comunista è comunque di ideale repubblichino e garantista: "Nella Corte devono essere presenti tutte le grandi correnti di opinione politica e sociale del Paese. (qui Togliatti intende la Democrazia Cristiana, Partito Comunista, Partito Socialista e Unione Monarchica Italiana). Escludere dalla Corte, in particolare, la rappresentanza di una corrente come la nostra, di sei milioni di elettori, e che si colloca in prima linea sia della Repubblica che della Costituzione".
Interessante e rara testimonianza dell'attenzione del Togliatti in una delle votazioni più importanti per il buon mantenimento di una legislatura.