AUTOGRAFO DI LUIGI PIRANDELLO LETTERA EDITORE FIACCHI NUOVA PUBBLICAZIONE

Lettera interamente autografa e firmata di Luigi Pirandello celebre drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l'innovazione del racconto teatrale è considerato tra i più importanti drammaturghi del XX secolo. Tra i suoi lavori spiccano diverse novelle e racconti brevi (in italiano e in siciliano) e circa quaranta drammi, l'ultimo dei quali incompleto. 

Lettera redatta a Roma il 7 VII 1919 ed indirizzata al Fiacchi. 

Interessante autografo che risale al primo periodo artistico di Pirandello -allora a Roma ove insegnava letteratura italiana in quell'Università- periodo caratterizzato da produzione di saggi, di liriche e di narrativa. In questa lettera il celebre drammaturgo scrive all'editore milanese Fiacchi a proposito della pubblicazione di due volumi di novelle.

Pirandello inizia la lettera con le seguenti parole: "Caro Fiacchi, Le ho mandato insieme con le bozze corrette di Berecche ( Berecche e la guerra è un racconto del 1919 scritto da Pirandello e raccolto nelle Novelle per un anno) tutto il materiale per il primo dei due volumi. In cambio, Ella doveva mandarmi, con due paroline di contratto, la somma di Lire 800". 

Pirandello successivamente parla della fine degli esami e le bozze per la ristampa di Erba del nostro orto insieme con tre altre novelle da comporre in sostituzione di Berecche e la guerra. 

"La avverto, caro Fiacchi, per la buona intesa tra noi due, che nulla mi costa tanto, quanto scrivere una lettera. Il solo pensiero di non poter fare a meno di scrivere una lettera basta a mettermi di mal'umore per parecchi giorni (...) Le dico questo perché Lei, non scrivendomi nemmeno d'aver ricevuto il foglio delle bozze corrette e l'altro materiale, mi obbliga a scriverle una seconda volta e a sollecitare l'invio del compenso stabilito. (...) voglio essere sicuro che ella abbia ricevuto il materiale nuovo che - come avrai veduto - mi consta un lungo e faticosissimo lavoro di riformazione e di correzione. E il compenso che ne avrò è pur troppo scarsissimo. Non me lo faccia penare, dunque! E non mi obblighi soprattutto a scrivere altre lettera, per carità!". 

Lettera di altissima rarità.