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Lettera interamente autografa e firmata di Giuseppe Garibaldi, l'Eroe dei Due Mondi, celebre patriota e generale, redatta a Nizza il 14 marzo 1856 ed indirizzata all'esule Eleuterio Felice Foresti, storico politico e patriota italiano.
La presente lettera è inviata da Garibaldi a New York, dove il Foresti scappò a causa delle presunte posizioni filo mazziniane, tanto che fu costretto a quattordici anni di prigione, due a Venezia e dodici anni nella celebre prigione dello Spielberg insieme a Silvio Pellico.
Nella missiva Garibaldi comunica al Foresti della sua rinnovata offerta per un posto per dormire (Foresti era stato nominato Console Americano a Genova, ma la sua nomina era stata rigettata per le sue posizioni liberali), di seguito il testo integrale della missiva:
"Caro Foresti, Ho la tua senza data, ma da essa vedo che tu ricevesti la mia, annunziandoti il libero ingresso in questo stato (Nizza era ancora parte del Regno di Sardegna, quindi futuro territorio italiano, quindi annullando l'esilio che il patriota era stato costretto a subire per 21 anni, con il Bando Perpetuo negli USA) - Io sono contento della contentezza tua e bramo di vederti presto - In quella stessa, io ti offrì, mi pare, una stanza, nel modesto mio domicilio; e ti ripeto la stessa offerta oggi - Io per la vita dividerò tuo il pane, se vuoi - Ti devo osservare soltanto, che avendo acquistato alcuni terreni sull'Isola di Caprera (Bocche di Bonifacio) io mi propongo di risiedervi tra alcuni mesi e trasportarmi ogni genere di Confort - vorrei dunque che ti piacesse e basta per il resto - Consultando gli amici - Che tu Venga - Dunque Vieni! Avezzana, Pastacaldi, Meucci, Gherardini e tutta la famiglia, salute e sempre tuo. G. Garibaldi."
A Felice Foresti dobbiamo l'incontro tra Garibaldi e Cavour, comune amico che li presentò.
Nella parte conclusiva della missiva, Garibaldi nomina alcuni generali e patrioti italiani di grande importanza, tutti accomunati da una cosa: l'Esilio forzato negli Stati Uniti.
I militari e personaggi nominati sono: Generale Giuseppe Avezzana, veterano napoleonico, prese parte ai moti del 1820-21 e sfuggì alla pena capitale prima in Spagna e poi negli Stati Uniti; Michele Pastacaldi, amico di Garibaldi che lo aiutò nella sistemazione a New York; Antonio Meucci, patriota italiano conosciuto come l'inventore del telefono, prese in casa Garibaldi ed altri esuli italiani appena sbarcati a New York.
Interessante lettera dal contenuto storico e politico per il Risorgimento Italiano.
Codice articolo: GGAST0924
Data articolo: 14/3/1856
Pagine: 2
Pagine manoscritte: 1
Condizioni: Ottime
Dimensioni: 21x14