Lettera interamente autografa e firmata da Antonio Bracelli celebre consigliere di Ludovico Il Moro, Duca di Milano e Signore di Genova dal 1494 al 1499, Consigliere e Ambasciatore del Duca Sforza nelle più grandi e importanti corti italiane.
All'interno della lettera il Bracelli, invia ai rettori massimi di San Giorgio in Genova (il palazzo che gestiva l'ambito militare, amministrativo e economico della Repubblica) porta all'attenzione dei rettori alcuni sprechi di denari avvenuti nella Repubblica e indica i conestabili come possibili controllori.
Bellissima lettera che testimonia i difficili e burrascosi legami tra il Moro e la Superba, così infatti si legge nel testo:"cum voluntati vestre non posse satisfecere, ea cum celeritate qua vellem, sed cum omnia cum voluntate principis Ludovici facienda sunt, così tradotta: "poiché non possono soddisfare i tuoi desideri, con la velocità con cui li vorrei, ma con la volontà del principe Lodovico tutte le cose devono essere fatte".