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Lettera manoscritta con autografo di Camillo IV Massimo, Marchese di Roccasecca e Principe di Arsoli, datata 16 aprile 1682 ed inerente alla magia e al tribunale dell'Inquisizione.
All'interno della lettera inviata a al questore del Tribunale di Ferentino (FR) il marchese richiede la scarcerazione per alcuni suoi uomini detenuti dal Tribunale dell'Inquisizione con l'accusa di magia, si legge infatti "alcuni miei vassalli huomini e donne di Pisterzo» si ritrovano inquisiti nel tribunale di Ferentino per haver esercitato incantesimi a dolori di denti et a vermi a putti ed altro che le sarà noto e che invece l’«han fatto sotto bona fede […] et hoggi sono apparecchiati più presso morire che di esercitare mai più tali incantesimi».
La lettera costituisce una visione sulle credenze mistico-religiose dell'epoca e sulla potenza che il Tribunale dell'Inquisizione aveva nel Lazio.
Codice articolo: MFAST1221
Data articolo: 16/04/1656
Pagine: 4
Pagine manoscritte: 1
Condizioni: Ottime
Dimensioni: 27x20